LAS 10+10+1: PETIZIONE POPOLARE PER INTITOLARE IL CENTRO SPORTIVO DI PARCO PARTENOPE A DIEGO ARMANDO MARADONA
Maradona
viene ricordato in diversi modi.
Sul
piano sportivo e sul piano personale.
Su
questi aspetti vogliamo astenerci di entrare nel merito perché tante pagine si
stanno scrivendo su questi due versanti.
Difatti sulla sua figura si è scritto, fotografato, filmato,
raccontato tanto, (forse) troppo.
La mole narrativa che ha
accompagnato la sua parabola in questi decenni è imponente e trovare una chiave
originale per cogliere tra le righe nuove sfumature è impresa provocatoria.
Forse è la dimensione politica ed umanitaria dell’agire maradoniano ad offrire un quadro più accattivante.
Le foto in cui Maradona posa
insieme a Castro ed altri politici latinoamericani, da Evo Morales a Cristina Kirchner, da Luiz Inácio
Lula a Ugo Chávez sono eloquenti del suo impegno contro i potenti ed a favore
delle popolazioni del Sudamerica e non solo.
Forte fu il suo appello per
la causa palestinese, contro le guerre, e grande e significativo il suo
sostegno alle nonne di Plaza de Majo, movimento con cui aveva fatto una
campagna tv con Ester Carlotto, rivendicando la verità sui tragici fatti della
dittatura militare, il cui fazzoletto bianco giaceva sopra la bara, assieme
agli altri cimeli.
Così come non ebbe paura a
criticare la curia romana che a suo dire avrebbe fatto meglio a donarsi di più
per i vecchi e nuovi poveri.
Incessante e continuo è
stato il suo impegno a favore dei ragazzi in difficoltà, partecipando
pubblicamente, ed agendo concretamente tanto segretamente, ad iniziative
umanitarie in tutto il mondo.
Emblematica la sua
partecipazione ad Acerra ad una partita benefica per una raccolta fondi a
favore di un ragazzo che doveva sottoporsi ad un delicato intervento
chirurgico, nonostante il divieto da parte della società.
Maradona era nato a Villa Fiorito, nella
periferia sud di Buenos Aires.
E a quelle stesse villas miserias –
i quartieri più poveri delle metropoli argentine – Diego Armando Maradona ha
dedicato anche una delle sue ultime iniziative.
In occasione del suo sessantesimo compleanno, festeggiato
appena qualche giorno fa il 30 ottobre Maradona, aveva aderito alla proposta del ministero
dello Sport argentino per una campagna solidale intitolata:
«Las 10 del 10» («Le dieci del numero 10»), in favore di dieci villas
miserias del Paese.
Una carovana fatta di aiuti sanitari
(disnfettante, mascherine, alcol gel…) portati dalla Croce rossa in zone
pesantemente colpite dal Coronavirus (l’Argentina è dopo il Perù il Paese
dell’America Latina con più morti da Covid-19).
Ma accompagnata anche da iniziative di
promozione sportiva per strappare i ragazzi alla strada.
Come prima tappa era stata scelta Villa Palito,
il quartiere di Buenos Aires dove svolgeva il proprio ministero padre Basilicio
Brítez – per tutti padre Bachi – un prete degli ultimi portato via dal
Covid-19 a 51 anni nell’agosto scorso.
Proprio in occasione del
compleanno di Maradona in questo quartiere a rischio di Buenos Aires era stato
inaugurato il campetto «Padre Bachi» dove tanti ragazzi potranno per lo meno
sognare di ripercorrere le orme del grande campione dell’albiceleste.
Nasce da qui l’idea promossa dall’associazione
Rinascita a cui il
sindaco e l’assessore allo sport del comune di Pomigliano, appena venuti a
conoscenza dell’iniziativa, hanno già aderito con entusiasmo: intitolare il
centro sportivo del parco Partenope a Diego Armando Maradona.
Perché
il parco Partenope?
Perché
il centro sportivo in disuso da diversi anni, che sarà oggetto di un progetto
di bonifica e riqualificazione, è sito nella periferia della città, che a vario
titolo presenta le medesime problematiche di tutte le periferie del mondo.
Noi
vogliamo fare ciò che è stato nell’ultimo suo pensiero: «Il mio migliore regalo di compleanno sarà vedere i
bambini felici che giocano a pallone».
E realizzare anche qui il suo sogno: “Voglio diventare l’idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perché loro sono
com’ero io quando vivevo a Buenos Aires”
Ecco spiegato il titolo 10+10+1: 10 Maradona,
10 i campetti in Argentina, 1 il centro sportivo di Pomigliano.
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