I GIOCHI DELLA METODOLOGIA OPERATIVA:

          IL CONTESTO FORMATIVO DEL PENSIERO SEMPLESSO 


Concetti chiave: pensiero semplesso, progettazione universale per l’apprendimento, progettazione a ritroso, competenza, ricorsività, esperienza apprendimento situato, ambiente formativo pensiero semplesso

Il gioco del calcio può essere assimilato ad un sistema dinamico emergente da un succedersi di situazioni non lineari, di fronte alle quali il giocatore cerca di assumere in forma cooperativa e competitiva condotte individuali e collettive rapidamente ed adeguate al contesto.

In questo sistema dinamico, a loro volta, i giocatori che ne fanno parte, con le loro azioni e reazioni contribuiscono in maniera determinante alla sua variazione.

Ogni giocatore infatti può rappresentare e modificare la visione della realtà per l’avversario o per i suoi stessi compagni, avendo la possibilità di essere lui la variabile.

Difatti è la stessa situazione di gioco che sta per sbilanciarsi e per variare a fornire stimoli adeguati per innescare i meccanismi di feed-forward e feed-back ai calciatori, i quali saranno indotti a riorganizzare, in base alle infinite variabili, il loro comportamento, talune volte non programmato.

Naturalmente in anticipo rispetto all’avversario.

La ricorsività di questi meccanismi feed-back e feed-forward che si potrà sperimentare grazie agli stimoli dell’allenamento, consentirà l’affinamento della capacità decisionale autonoma, responsabile e funzionale al contesto.  

Grazie alla consapevolezza delle opzioni disponibili il giocatore saprà cosa fare prima di ricevere palla, e successivamente durante l’azione, sarà in grado anche di modificare la scelta in corso d’azione.

Così facendo, ovvero grazie al miglioramento di tale consapevolezza il giocatore potrà acquisire un modus operandi personale di tipo reticolare, per far fronte a questi problemi:

Dove si sta svolgendo l’azione?

Che tipo di giocata si sta facendo?

Quando la si sta facendo (timing)?

Come si sta svolgendo l’azione (aspetto coordinativo)?

Ma soprattutto perché (aspetto tattico)?


Il calcio rappresenta una forma di attività sportiva aperta (open skill) e si realizza sia in forma individuale che collettiva senza soluzione di continuità, in cooperazione diretta con i compagni di gioco.

Infatti, affinché questo possa avvenire, saranno indispensabili precise competenze e un confronto tra due dinamiche: quella di gruppo e quella individuale, sottomesse alle regole ed alla logica del gioco.

Impadronirsi di tali logiche, anticipando mentalmente il contesto, è una pressante esigenza del calcio del futuro, che richiederà di modificare le linee metodologiche seguite in molti settori giovanili: pacchetti preconfezionati spesso tendenti all’omologazione piuttosto che al pensiero divergente, che anestetizzano l’essenza del gioco, vera esperienza estetica, in quanto espressione di efficacie e creatività al tempo stesso

La carenza maggiore che si riscontra nei ragazzi che escono dopo anni dai settori giovanili, non è di tipo tecnico o condizionale (abilità) ma è relativa alla tattica individuale ( saper agire individuale), e questa inserita in un contesto di squadra ( saper agire in forma collettiva).

Sembra che manchino di vissuto.

Vivono nel cosiddetto ” small world”( piccolo mondo).

Il calcio al contrario è un sistema di 22 elementi, due sottoinsiemi di 11 elementi e ancora,

sottoinsiemi nell’ambito del gruppo. Se si uniscono i pensieri di tutti, se si sommano le letture di gioco di ciascuno, si avrà un’unica prospettiva che favorisce l’interazione, la variabilità e la possibilità di azioni sorprendenti.

Il giocatore che avrà acquisito un patrimonio di esperienze, intessuto di fattori quali istantanea lettura di gioco, consapevolezza, competenze nell’operare adeguate scelte, rapidità, avrà maggiori possibilità di arrivare più in alto nella scala del proprio talento; tutto questo insieme, all’interno del contesto squadra.

Prendere una decisione in relazione al proprio team, significherà sottomettere la propria logica a quella di gruppo pur sapendo che ciascun giocatore porterà in quella decisione la propria cultura, la genetica, l'esperienza, il proprio modo di leggere la situazione...

Uno dei motivi di insuccesso delle manovre è spesso la mancata coralità.

Interpretare quindi velocemente e adeguatamente i segnali provenienti dal contesto, ciò che comunemente viene definito lettura della partita, può significare la differenza tra la vittoria e la sconfitta.

C’è quindi un continuo prevenire, riconoscere e “tradurre” gli stimoli registrati dai recettori e

dagli organi di senso e “aggiustare il tiro” nell’azione motoria programmata per adeguarla al migliore degli esiti.

Sarà favorito il calciatore che disporrà di:

·Qualità genetiche

·Adeguato livello di gioco raggiunto ( step )

·Capacità di interpretare i cambiamenti

·Capacità di adattamento all’ambiente che lo circonda.

Proprio per questo motivo, il processo di costruzione sistemico e strutturale del calciatore dovrebbe iniziare il prima possibile, per dotarlo di un vissuto sempre più significativo.

 

I GIOCHI DELLA M.O.

Rappresentano una esperienza di apprendimento situato della progettazione universale dell’apprendimento (per tutti e ciascuno nel rispetto del sistema calciatore ), che attraverso la progettazione a ritroso ( dalla competenza alle abilità), organizzata in ambienti formativi sistemici mirano allo sviluppo progressivo e circostanziale della competenza tattica, in particolare nelle fasce di età della FORMAZIONE CALCISTICA e non solo.



L’ approccio specifico e ricorsivo utilizzato per stimolare le risorse del giocatore è una magnifica combinazione di potenziamento delle competenze tecnico-tattiche, fisiologiche e psicologiche per tutta la squadra.

Tramite questo processo verranno allenate: intensità di gioco (elevato numero di tocchi-palla e di passaggi in avanti), partecipazione corale all’azione, cospicuo numero di tiri in porta, molte le decisioni prese, svariate situazioni tattiche, transizioni continue, elevato impegno metabolico, fiducia e autostima per il sensibile numero di realizzazioni, rapidità della giocata, lettura del gioco, libertà di espressione, maggiore consapevolezza.

I giochi della M.O. costituiscono anche un prezioso chiarissimo strumento di osservazione, di analisi e valutazione per il mister.

Rappresentano il vissuto elettivo della M.O. presupposto per risolvere prima possibile e nel migliore dei modi una situazione di gioco o eventuali problematiche tattiche.

Fulcro per l’insegnamento e l’apprendimento, risultano necessari per memorizzare la particolare situazione che poi durante la partita verrà riconosciuta e applicata. Si basano sull'osservazione e la correzione dinamica delle due fasi, offensiva e difensiva, con l'introduzione progressiva di concetti e richieste educando il focus e la concentrazione.

Questo processo è cosa complessa, ma costituisce la strada obbligata da percorrere per colmare il “gap”, il divario tuttora esistente tra la ricchezza dei progressi in ambito di neuroscienze e la ricaduta pratica in ambito sportivo.

Mixare patrimonio-ricerca e patrimonio-esperienza di campo è ciò che dobbiamo ai ragazzi delle nostre scuole-calcio.

Lo dobbiamo alle loro intelligenze.

Quando li guardiamo giocare riusciamo a intuire che c’è qualcosa che va più veloce della palla e del gioco stesso.

Un interno che spinge l’esterno.

Sappiamo che c’è, e la nostra competenza si gioca tutta lì, nel poter riuscire, un giorno, forse… D’altra parte è cosa propria della vita non sapere mai niente con assoluta certezza.


ASPETTI POSITIVI DEI GIOCHI SEMPLESSI

                     

 

Sono competitivi  

 

 

Sono divertenti  

 

 

Determinano numerose interdipendenze positive

 

 

Creano più opportunità’ di esprimere sé stessi

 

 

Si dà più intensità al gioco

 

 

C’è meno enfasi per il risultato e più sul gioco

 

 

Si migliora la tecnica

 

 

Sono allenanti a livello metabolico

 

 

Si aumenta l’intesa di squadra

 

 

I giocatori si assumono la responsabilità di gioco

 

 

Sono utili e innovativi

 

 

Migliorano il dribbling

 

 

Migliorano la presa di decisione

 

 

Si incrementa il possesso palla

 

 

C’è meno presenza del mister

 

 

Sviluppano soprattutto l’evoluzione del gioco

 

 

La presenza dei ruoli aiuta lo sviluppo corale

 

 

Si perfeziona il passaggio corto

 

 

La ricorsività delle situazioni sviluppa l’accomodamento

 

 

Si migliora negli assist

 

 

Aumenta a dismisura il numero di tocchi

 

 

Migliora il tempo di reazione e il possesso

 

 

Il portiere migliora i tempi di reazione

 

 

Rapidità di pensiero, di presa di decisione grazie alle sponde

attive ed ai giocatori jolly

 

 

L’insuccesso viene immediatamente archiviato

 

 

Si lavora contemporaneamente su tutti gli aspetti

 

 

Il divertimento migliora la motivazione

 

 

 

Sempre riflettendo su tale strumento metodologico, potremmo aggiungere che i Giochi e quindi le finalità e gli obiettivi varieranno in maniera proporzionale alla variazione dei seguenti livelli di complessità:

 VARIABILITA’ DELLE REGOLE

 

 PRESENZA DI PIÙ PORTIERI

 

 

PRESENZA DEL NUMERO DI MINIPORTE (1, 2 O PIÙ)

 

DIMENSIONI AMBIENTE FORMATIVO SISTEMICO

 

 RAPPORTO TRA TEMPI DI LAVORO E TEMPI DI RECUPERO

 

 PRESENZA O ASSENZA DEL MISTER (MOTIVAZIONALE, ORGANIZZATIVA, CORRETTIVA )

 

 NUMERO GIOCATORI

 

 NUMERO SQUADRE

 

 JOLLY INTERNI E LORO NUMERO

 

 JOLLY-SPONDA E LORO NUMERO

 

ATTIVITÀ DEGLI AVVERSARI

 

 PRESSIONE TEMPORALE





 


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